Voglia di vacanza? Qualche spunto dalla nostra ultima ricerca sull’Industria Culturale Italiana curata da Valerio Mancini, Direttore del Centro di Ricerca della Rome Business School Giosuè Prezioso, Docente della Rome Business School nel Master in Arts and Culture Management, Alexandra Solea, Program Director del Master in Arts and Culture Management e dell’Executive Master in Gestione dell’Arte e dei beni culturali.
Analizzando i dati ISTAT, nel 2021 le città storico artistiche italiane hanno accolto 43,6 milioni di arrivi turistici (di cui quasi il 60% stranieri) incrementati del 15,3% in confronto al risultato di 5 anni fa e di quasi il 4% sull’anno precedente. Sempre in termini di arrivi, nel confronto con le altre tipologie di località turistiche, le città si confermano il prodotto preferito con una quota del 35,4% del totale ancor più delle località marine con 27,9 milioni di arrivi ed una quota parte del 22,7%.
In termini di presenze, sono state oltre 110 milioni le notti trascorse da turisti italiani e stranieri nelle città d’arte, cresciute del 9% ris – petto al 2020. Gli stranieri, con una quota lievemente inferiore al 60% subiscono una piccola perdita rispetto al 2020 (-0,3%) mentre guadagnano il 5,4% in confronto al 2020. Gli italiani aumentano invece dell’1,2% sul 2020. In questo caso il market share del prodotto città è pari al 26,2% del totale, posizionandosi appena sotto le località marine (32,1%). In termini di spesa, la vacanza culturale copre circa il 40,0% della spesa totale degli stranieri in Italia (pari a 39 miliardi di euro nel 2021), con USA, Germania e Francia ai primi 3 posti come Paesi di provenienza. La vacanza culturale nel 2020 valeva – in termini di spesa turistica internazionale – 13,9 miliardi di euro mentre nel 2021 cresce a 15,5 miliardi di euro, con un aumento del +11,4% sull’anno precedente.
Regioni turistiche più e meno visitate per spesa culturale
Analizzando i dati ISTAT, nel 2021 le città storico artistiche italiane hanno accolto 43,6 milioni di arrivi turistici (di cui quasi il 60% stranieri) incrementati del 15,3% in confronto al risultato di 5 anni fa e di quasi il 4% sull’anno precedente. Sempre in termini di arrivi, nel confronto con le altre tipologie di località turistiche, le città si confermano il prodotto preferito con una quota del 35,4% del totale ancor più delle località marine con 27,9 milioni di arrivi ed una quota parte del 22,7%.
In termini di presenze, sono state oltre 110 milioni le notti trascorse da turisti italiani e stranieri nelle città d’arte, cresciute del 9% ris – petto al 2020. Gli stranieri, con una quota lievemente inferiore al 60% subiscono una piccola perdita rispetto al 2020 (-0,3%) mentre guadagnano il 5,4% in confronto al 2020. Gli italiani aumentano invece dell’1,2% sul 2020. In questo caso il market share del prodotto città è pari al 26,2% del totale, posizionandosi appena sotto le località marine (32,1%). In termini di spesa, la vacanza culturale copre circa il 40,0% della spesa totale degli stranieri in Italia (pari a 39 miliardi di euro nel 2021), con USA, Germania e Francia ai primi 3 posti come Paesi di provenienza. La vacanza culturale nel 2020 valeva – in termini di spesa turistica internazionale – 13,9 miliardi di euro mentre nel 2021 cresce a 15,5 miliardi di euro, con un aumento del +11,4% sull’anno precedente.
Le regioni maggiormente interessate dalla spesa internazionale per vacanza culturale sono Lazio con circa 5 miliardi di euro, Veneto quasi 2,9 miliardi di euro, Toscana (2,7 miliardi di euro), Lombardia (oltre 1,2 miliardi) e Campania (circa 890 milioni di euro). Queste 5 regioni insieme rappresentano l’81,3% della spesa totale per vacanza culturale degli stranieri. Gli aumenti relativi più consistenti in termini di presenze si registrano in Sicilia (+7,3% rispetto al 2020), Basilicata (+6,5%), Piemonte (+6,3%) ed Emilia-Romagna (+6,0%). Viceversa, le regioni che hanno subito il calo più rilevante sono Umbria (-8,4%), Marche (-8,0%) e Molise (-5,3%). Infatti gli esercizi ricettivi hanno registrato oltre 420 milioni di presenze (+4,4% rispetto al 2020) e 123 milioni di arrivi (+5,3%). La crescita è stata superiore a quella media europea. Le presenze dei clienti residenti in Italia sfiorano i 210 milioni, quelle dei non residenti salgono a 210,7 milioni e per la prima volta superano le presenze dei residenti (rispettivamente +3,2% e +5,6% sul 2020). Nel 2021 si stima che i viaggi per vacanze hanno rappresentato l’88% di quelli effettuati dai residenti in Italia negli esercizi ricettivi nazionali (+5,6% sul 2020). Soltanto il restante 12% è per i viaggi di lavoro (-13,0%). Il 40,6% delle presenze si concentra in 50 comuni italiani (pari a quasi un terzo della clientela residente e a quasi la metà di quella non residente). Con quasi 27 milioni di presenze, Roma continua ad essere la principale destinazione turistica (con il 6,4% del totale). La capitale è anche la prima città italiana per numero di arrivi internazionali: con oltre 9,5 milioni di stranieri nel 2021 realizza +1,9% in un anno di grande ripresa per il settore. Milano anche cresce del +2,8%. A livello regionale, i maggiori incrementi di presenze della clientela residente si rilevano in Sicilia (+9,5%) e in Basilicata (+6,8%), mentre per la componente estera si registrano in Sardegna (+10,4%), Puglia e Calabria (entrambe +9,3%) Umbria Marche e Molise mostrano invece le flessioni più rilevanti per entrambe le tipologie di clientela. Nel 2021 le regioni con il maggior numero di presenze si confermano il Veneto (16,5% delle presenze complessive negli esercizi ricettivi italiani), il Trentino-Alto Adige (11,9%, con la Provincia autonoma di Bolzano al 7,7% e la Provincia autonoma di Trento al 4,2%), la Toscana (10,9%), l’Emilia-Romagna (9,5%) e la Lombardia (9,4%). In queste cinque regioni si concentra il 58,2% delle presenze turistiche in Italia, pari a oltre la metà (51,6%) dei clienti residenti e a quasi due terzi (64,7%) dei non residenti.
Alcuni territori italiani sono meta di una clientela prevalentemente straniera, tra questi la Provincia autonoma di Bolzano (68,3%), il Veneto (68,1%), il Lazio (62,2%) e la Lombardia (60,9%). Alcune regioni del Centro e del Sud, invece, hanno un bacino di attrazione quasi esclusivamente nazionale: è il caso di Molise (90,3% di presenze di clienti residenti sul totale regionale), Basilicata (89,5%), Abruzzo (86,0%), Marche (82,0%), Puglia (78,5%) e Calabria (77,5%). Secondo i dati della Banca d’Italia, i principali Paesi di provenienza sono: Stati Uniti, che hanno speso 2,8 miliardi di euro in Italia nel 2021, Germania (1,5 miliar – di di euro), Francia (circa 1,5 miliardi di euro), Regno Unito (1,2 miliardi di euro) e Canada (quasi 930 milioni di euro). In termini di spesa pro-capite, un viaggiatore straniero che nel 2021 ha scelto le nostre destinazioni per una vacanza culturale ha speso, in media, 128,7 euro al giorno. Pertanto, il Belpaese risulta quarto in Europa (ISTAT 2021) per presenze negli esercizi ricettivi, con una quota del 13,4% sul totale dei Paesi della Ue28. Italia, Spagna, Francia e Regno Unito insieme coprono oltre la metà (55,9%) delle presenze turistiche complessive dell’Unione europea a 28 Stati.