Le competenze sono essenziali per la competitività e l’occupabilità: i cambiamenti strutturali, come la globalizzazione e il progresso tecnologico, richiedono competenze sempre più elevate e sempre più pertinenti alle richieste del mercato del lavoro, per garantire la crescita della produttività e la disponibilità di posti di lavoro di qualità.
Il rapporto tra formazione e occupazione è un tema che, pur facendo sempre parte della struttura sociale di ogni Paese, acquista particolare rilevanza in tempi di crisi, come quello che stiamo vivendo. È molto importante, per avere il maggior numero possibile di opportunità nel mercato del lavoro, trovare la propria nicchia. Infatti, nello scenario post Covid-19, le idee innovative e tecnologiche saranno senza dubbio premiate, anche se non saranno le uniche.
La pandemia globale ha causato una crisi economica mai sperimentata prima e ha dimostrato la necessità di apportare profondi cambiamenti al nostro sistema socio-economico, passando necessariamente a un’economia più resiliente, equa, inclusiva, innovativa, creativa e sostenibile, che si adatti al meglio alle sfide e alle opportunità future. Pertanto, analizzando il rapporto “The future of Jobs”, pubblicato dal World Economic Forum, in 5 anni la metà dell’intera forza lavoro dovrà intraprendere un processo di adattamento delle proprie competenze per poter rimanere competitiva in un mercato che sta subendo una trasformazione senza precedenti.
Fortunatamente, la stessa rivoluzione tecnologica che sta cambiando radicalmente il mondo del lavoro nasconde al suo interno la chiave per dare vita a nuove forme di occupazione e per fornirci nuove competenze da acquisire.
A questo proposito, le parole del presidente e fondatore del Forum, il professor Klaus Schwab, sono incoraggianti: “La ricchezza dell’innovazione tecnologica che definisce la nostra epoca attuale può essere sfruttata per liberare il potenziale umano”. Si stima che entro il 2025, a causa della sempre maggiore interrelazione uomo-macchina, si perderanno 85 milioni di posti di lavoro, ma allo stesso tempo si creeranno 97 milioni di nuovi posti di lavoro strutturati per adattarsi meglio alla nuova divisione del lavoro tra esseri umani, macchine e software.
Infine, ci sono tendenze reali che hanno accelerato il loro normale processo di sviluppo a causa della pandemia. Una di queste è la Grande Dimissione, ovvero il fenomeno delle dimissioni di massa. Infatti, un numero crescente di persone lascia volontariamente il proprio lavoro.
È emerso infatti un desiderio generalizzato tra i lavoratori di riappropriarsi del tempo da dedicare a se stessi e alla famiglia, allo sport, di innalzare la qualità della vita e, soprattutto, di guardare al lavoro in modo diverso per difendere l’auspicato work-life balance, il perfetto equilibrio tra vita lavorativa e tempo libero. A questo proposito, secondo una recente ricerca della McKinsey & Company, una
McKinsey & Company, società multinazionale di consulenza strategica, il 40% dei lavoratori di tutto il mondo desidera cambiare la propria posizione nel prossimo futuro. Tra i datori di lavoro, il 53% ha dichiarato di avere un turnover volontario rispetto agli anni precedenti e il 64% prevede che il problema peggiorerà in futuro.
Tra le soft skills che tutti conosciamo, la prima in assoluto che crea armonia all’interno di un team è la resilienza.
Il pensiero critico (competenza 1) e il problem solving (competenza 3) sono rimasti costanti nella classifica delle prime competenze dalla prima edizione del Forum nel 2016. Quest’anno, invece, fanno la loro comparsa nuove competenze emergenti derivanti dall’autogestione come l’apprendimento attivo (skill 2), la resilienza, la tolleranza allo stress e la flessibilità (skill 9). La leadership (competenza 6) assume un ruolo centrale e fondamentale, proprio per guidare e influenzare l’innovazione e il cambiamento che ci attendono nei prossimi anni.
La domanda di acquisizione di nuove competenze si è quindi biforcata, affiancando l’onnipresente richiesta di competenze digitali (competenze 7 e 8), come l’analisi dei dati, l’uso del computer e l’informatica, un nuovo settore con una forte impronta di valorizzazione e crescita individuale (competenze 4, 5 e 10).