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Il PNRR e fattori chiave per la crescita dell’Italia: PMI, Italia dirigenziale, infrastrutture e silver economy

Il Covid-19  ha mostrato la vulnerabilità strutturale del sistema economico mondiale che ha vissuto, nei primi due trimestri del 2020, la peggiore recessione dai tempi del secondo conflitto mondiale.

In un contesto globale di rallentamento economico tutti i Governi e le Banche Centrali, compresa la BCE, la Banca Centrale Europea, hanno messo in campo interventi straordinari – sia di natura monetaria sia fiscale –  a sostegno delle imprese per  assorbire lo shock causato dalla crisi sanitaria, per  assicurarne la tenuta nel periodo dell’emergenza e per favorirne il rilancio nel momento della ripresa.

La gravità della situazione ha spinto le Istituzioni Europee a concordare il Next Generation EU, NGEUun potente strumento temporaneo per il rilancio dell’economia degli Stati membri.

 

Abbiamo voluto approfondire la tematica con Valerio Mancini, Direttore del Centro di Ricerca della   Rome Business School  e Docente del Master in International Managerment, che ha dichiarato:

 “Come sappiamo l’Italia è la principale beneficiaria del Next Generation EU e il PNRR rappresenta un’opportunità senza precedenti per rilanciare la competitività del nostro Paese: ha un nome evocativo  “Italia domani”  e  un valore complessivo di 222,1 miliardi di cui 122,6 miliardi di finanziamenti a tassi agevolati da parte dell’Unione Europea,  68,9 miliardi di sovvenzioni a fondo perduto e un piano complementare di 30,6 miliardi. È l’occasione  di  ridurre le disuguaglianze, colmare i divari territoriali tra il Nord e il Sud e più in generale riscrivere il futuro anche in chiave sostenibile, attraverso un percorso di transizione ecologica e ambientale. Ci troviamo di fronte alla progettazione di grandi cambiamenti basati su un piano di riforme ritenute indispensabili per l’ammodernamento e la crescita dell’Italia.”

L’importanza delle Piccole e Medie Imprese

Anche la digitalizzazione, l’innovazione e la competitività delle PMI sono tra gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Le Piccole e Medie Imprese, ovvero quelle realtà tra i 10 ed i 249 addetti, sono la struttura portante del Sistema Paese ritenuto fondamentale per rilanciare l’economia, proprio perché rappresentano il 76% delle imprese non finanziarie. Le PMI racchiudono al loro interno anche le family business, realtà a gestione familiare come, ad esempio, quelle che sono alla base della ristorazione italiana, che fa dell’enogastronomia un asset fondamentale e un traino per il rilancio del turismo e dell’economia sottesa.

Ma l’innovazione tecnologica deve essere intesa anche come rinnovamento delle infrastrutture pubbliche inadeguate e a volte fatiscenti come ospedali, scuole, stadi: un tema quello del degrado del patrimonio pubblico che ha storicamente rappresentato uno ostacolo allo sviluppo omogeneo del nostro Paese, evidenziando il divario esistente tra Nord e Sud”, afferma Mancini.

La Formazione di qualità 

Come Research Center abbiamo focalizzato le nostre ricerche sulla sostenibilità economica, l’economia circolare e il particolare l’aspetto relativo al futuro delle nostre città, considerate poco smart. 

L’Italia in questo settore è piuttosto indietro: il fondi del PNRR, destinati alla mobilità sostenibile e alla transizione ecologica, premetteranno di recuperare questo gap e di cambiare modello di sviluppo passando ad una industrializzazione più green. 

Sarà molto importante saper gestire l’ingente flusso di danaro. Per questo è fondamentale puntare ad una formazione di qualità per le nuove generazioni, che insegni a misurarsi con nuovi modelli di business. La fascia di età va dai 25 ai 45 anni,  il futuro dell’Italia dirigenziale, dovrà gestire, infatti, finanziamenti legati ad esempio ai  comuni e alle asl territoriali  e dovrà essere preparata alla vision del general management.”

Il  PNRR si pone, inoltre, la finalità di superare ogni diseguaglianza sociale. All’interno di questi obiettivi  potrà esserci finalmente spazio per superare il gender gap e incentivare l’empowerment femminile e la parità di salario (gender pay gap), in modo da permettere alle donne di coltivare la loro professione senza dover rinunciare alla famiglia ed arrivare ad un reale job sharing.

La Silver Economy

Ritengo sia molto importante per il nostro Paese investire, inoltre, sul sistema economico che ruota intorno agli over 65, che rappresentano il 22,4% della popolazione totale.  Il progressivo aumento dell’età media degli italiani, seconda nel mondo solo al Giappone, può rappresentare una grande opportunità di investimento in tutte quelle attività che costituiscono la cosiddetta Silver Economy. Essere un paese longevo significa, infatti, avere una qualità di vita molto elevata: possiamo quindi attivarci per trasformare la terza età in una grande opportunità economica e professionale per il Paese. Questa è una delle prossime sfide da cui ripartire

Cos’è il Next Generation EU e quali sono le 6 missioni del PNRR

Il piano di ripresa incorporato nel bilancio settennale 2021-2027 ha il valore di 1.800 miliardi ed è costituito da un mix di stanziamenti a fondo perduto e di prestiti agevolati. Per la prima volta nella storia della Comunità Europea prima e dell’Unione Europea poi, tutti gli Stati membri hanno formulato una risposta unitaria con un pacchetto di aiuti, finanziato tramite l’emissione di titoli di debito europei, per rilanciare l’economia comunitaria al fine di renderla più verde, più sostenibile, più digitale e più inclusiva.

Il nome, Next Generation EU, lo si deve alla volontà di proiettare gli investimenti proprio sulle nuove generazioni, leve fondamentali del futuro dell’Unione.

Nel 2020 il nostro Paese ha visto una perdita del PIL, il Prodotto Interno Lordo, pari al 8,8%, a fronte di un calo nell’Unione Europea del 6,2 %. La crisi da coronavirus ha portato il debito pubblico italiano al 160% del PIL, con un impatto non solo sui livelli di attività delle imprese italiane ma anche sulle loro strategie di crescita. La disoccupazione e l’aumento delle disuguaglianze ha poi ha delineato una situazione critica anche dal punto di vista sociale. In questo scenario si inserisce il PNRR, il documento che illustra le proposte di allocazione delle risorse italiane del NextGeneration EU, approvato il 22 giugno 2021 dalla Commissione Europea e il 13 luglio dall’ Ecofin, il Consiglio Economia e Finanza.

VALERIO MANCINI

Professore e Direttore del Centro di Ricerca della Rome Business School; è stato visiting lecturer in Argentina, Colombia, Brasile, Cipro e Siria. È docente presso l’Istituto Armando Curcio di Roma. Ha lavorato in Italia e all’estero con diverse organizzazioni internazionali (UNODC, UNICRI, MAOC-N e OCSE) e nazionali (MISAP, MASTERY e Comitato Giovani della Commissione Nazionale Italiana dell’UNESCO). Ha pubblicato diversi articoli, reportage e ricerche accademiche; è stato giornalista estero del quotidiano colombiano “El Espectador” e, dal 2010, è corrispondente per l’Italia del programma radiofonico “UN Analísis”. Autore di “Calcio & Geopolitica” (Mondo Nuovo, 2021).