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Gestione delle risorse umane e tecnologia nel mondo del lavoro

I nuovi trend nelle HR e l’importanza delle soft kills

La trasformazione digitale attraverso l’impiego di nuove tecnologie quali l’Intelligenza Artificiale (IA), il Cloud, la Robotic Process Automation, il Data Analitics rappresenta il principale scenario evolutivo che caratterizza e caratterizzerà sempre più il mercato del lavoro.

Il tema è uno dei più dibattuti: filosofi, scienziati, linguisti ed economisti si confrontano da anni sui progressi dei sistemi robotici, ormai in grado di competere con le capacità umane sotto molti aspetti. L’intelligenza Artificiale, in particolare, permette ai sistemi di capire il proprio ambiente, di agire per il raggiungimento di un obiettivo specifico o per risolvere problemi complessi.

Il cambiamento culturale 

Tali trasformazioni hanno avuto un forte impatto sulle aziende che per migliorare le proprie performance sono state costrette ad adeguarsi alle nuove sfide lanciate dal mondo del lavoro.

In questo scenario la razionalizzazione dell’organizzazione interna, basata su nuovi modelli di business e di leadership, e l’investimento sul capitale umano rappresentano degli asset fondamentali e imprescindibili.

Sotto questo punto di vista l’Intelligenza Artificiale applicata al mondo del lavoro ha permesso la creazione di nuovi paradigmi sottesi ad un vero cambio di passo culturale dove il dipendente, inteso come risorsa preziosa dell’azienda, necessita delle competenze tecniche alle quali si affiancano con prepotenza anche le soft skills.

 

Per analizzare lo specifico settore dell’Intelligenza Artificiale declinata alle  Risorse Umane ci siamo confrontati con  Emiliano Maria CappuccittiHR Director di Coca-Cola HBC membro del Corporate Advisory Board (CAB) di Rome Business School, che ha dichiarato:

 In questo particolare momento storico dominato dalla knowledge economy, il ricorso all’intelligenza artificiale nel settore del recruiting può rappresentare un facilitatore del processo. Ad esempio, per giungere a 700 colloqui devono essere esaminati almeno 4.000 curricula: in questo caso si può demandare ad un algoritmo un primo screening dei CV. A mio avviso, però i rapporti interpersonali non possono essere sostituiti dalle macchine perché il fattore empatia è determinante. La tecnologia è un ausilio, uno strumento che deve essere governato sempre dall’uomo, del resto è proprio l’uomo che programma il sofware a cui l’AI fa riferimento. Un tema nodale correlato al recruiting è  rappresentato dalla protezione dei dati. La gestione della data privacy è un topic fondamentale per tutte le aziende nei diversi mercati e nei diversi settori.” 

I nuovi trend nelle HR

Assumere un dipendente è sempre un investimento importante, forse la voce più consistente in un bilancio. L’attenzione del management, attualmente, è indirizzato alla valorizzazione delle persone, perché il vero elemento di distinzione tra imprese eccellenti e quelle con uno svantaggio competitivo è rappresentato proprio dall’investimento nel capitale intellettuale, portatore di un quadro valoriale che deve coincide con la mission e vision dell’azienda.

Le nuove tecnologie e la pandemia da Covid 19 hanno rivoluzionato il mondo del lavoro ed i professionisti delle Risorse Umane hanno il compito di gestire queste trasformazioni, senza inficiare i processi organizzativi delle aziende e supportando la crescita professionale dei dipendenti.

I Direttori del personale sono infatti i più convolti nella pianificazione di azioni improntate al superamento del concetto del management basato su un canale verticale discendente.

Oggi bisogna superare il concetto di gerarchia, altrimenti si rischia di perdere il contatto con il mondo esterno e di essere autoreferenziali. È importante prevedere feedback continui, flessibili basati anche su un sistema di bottom upBisogna modificare la cultura del boss, che deve al contrario essere percepito al pari di un coachQuesto vale soprattutto per le giovani generazioni, difficili da trattenere, che possono essere motivate attraverso progetti e investimenti dedicati proprio alla loro  crescita  professionale. Inoltre, è necessario diversificare i percorsi a seconda dei segmenti e non adottare, come in passato, politiche di mass market”, afferma Cappuccitti.

L’importanza delle soft kills

Come detto, il concetto moderno di gestione strategica delle risorse umane deriva dalla visione secondo la quale i dipendenti di una azienda rappresentano una ricchezza e non più solo un costo, indicando con ciò il cambiamento proprio del ruolo del personale all’interno dell’organizzazione.

Oggi competenze professionali, le hard skills non sono più il requisito unico agli occhi di un recruiter: le soft skills, le competenze personali rivestono un ruolo di fondamentale importanza, e la combinazione delle due rende completo il profilo personale di un candidatoL’adattabilità, la capacità di lavorare in contesti incerti, l’empatia, la capacità di organizzare il lavoro, la predisposizione alla crescita e l’ambizione, intesa come volontà di imprimere un impatto positivo nel gruppo, sono alcune delle qualità da cui non si può più prescindere. Le hard skills si acquisiscono con il tempo. Le soft skill sono connaturate nell’uomo, lo rappresentano nelle sue naturali inclinazioni.” 

Le Business School

In un contesto scolastico come quello Italiano, basato su percorsi di formazione concepiti come acquisizione di contenuti disciplinari sempre più raffinati ma prettamente teorici a discapito di una metodologia pragmatica, le Business Schoolpossono fare la differenza nella formazione. Qui la didattica è concepita come ambito di mediazione tra i diversi linguaggi e paradigmi legati ai nuovi modelli di business, che permettono di acquisire capacità analitiche, operative e strategiche. Gli  studenti sono portati ad allenare il proprio pensiero critico acquisendo le competenze fondamentali del problem solving.

“Nelle Business School si insegna il teamwork, a costruire solidi rapporti interpersonali, ad interfacciarsi con i membri del team affinando le soft kills. Si studiano le case history aziendali, casi realmente accaduti per calarsi così nella concretezza del business. Gli studenti acquisiscono le abilità di adattamento alle differenti culture internazionali e sono formati con la vision del general management, che costituisce un plus nella loro formazione.”

L’importanza della prima occupazione

I prossimi anni saranno molto importanti per il mondo del lavoro in Italia. Anche grazie alle risorse del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, si apriranno opportunità soprattutto per coloro che rappresentano la nuova classe dirigenziale.

In un mercato dinamico è fondamentale dotarsi di un atteggiamento pro attivo per essere consapevoli del proprio ruolo nel determinare il personale percorso professionale. Naturalmente non si deve prescindere da mindsets trasversali basati su una formazione tradizionale e di lifelong learning, perché le competenze aggiornate e rispondenti alle esigenze del mercato rendono un lavoratore interessante e insostituibile per un’azienda. 

È molto importante che chi si trova agli esordi della carriera abbia spirito di iniziativa e cerchi le opportunità più rispondenti alle proprie competenze e aspirazioni. Ma bisogna fare molta attenzione perché non tutte le aziende sono uguali. È necessario distinguere quelle che rispettano le persone e quelle che al contrario non hanno questa attitudine. La scelta di un lavoro, soprattutto di una prima occupazione, è un passo molto delicato perché l’imprinting di una azienda sbagliata può influenzare una intera carriera”. 

EMILIANO MARIA CAPPUCCITTI

Attualmente Direttore Risorse Umane di Coca-Cola HBC Italia, è dapprima entrato in Fiat Auto Mirafiori come Responsabile del Personale del U.O. Montaggio, diventando poi HR Manager di Fiat Auto China con base a Nanchino. Tornato in Italia da HR Manager per Leasys (joint venture tra Fiat Auto ed ENEL), entra nel FMGC come Sales and Marketing Training Manager per Coca-Cola HBC Italia, per poi unirsi a Vodafone come HR Manager e successivamente nel ruolo di Head of Commercial HR. Dopo un’esperienza come Direttore Risorse Umane Birra Peroni SABMiller, torna in Coca-Cola HBC Italia da HR Director. Ha pubblicato “Il valore delle persone in azienda” con Ugo de Carolis, “La gestione delle persone in Cina” con Giorgio Sacchi, “Oggi mi laureo… domani che faccio?” con Giulia Matrigiani, “Cerchi lavoro?” con Simone Petrelli, “Lazio-Inter 2-3” sempre con Simone Petrelli e Massimo Picca. Di recente ha pubblicato “Cosa vuoi di più dalla vita?” con Francesco Vena”.