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L’andamento della spesa farmaceutica, trend regionali ed internazionali e rischio contraffazione ai tempi del covid-19 nella ricerca del Rome Business School Research Center

Roma, aprile 2020 Rome Business School Research Center ha lanciato oggi la ricerca “Le principali sfide del settore farmaceutico in Italia e nel mondo”. L’emergenza epidemiologica da COVID-19 sta incidendo, oltre che su le vite di tutti noi, su tutti i principali settori economici e tra questi cambierà anche lo scenario del settore farmaceutico in termini di spesa, sviluppo occupazionale, trend tecnologici, rischi e protezione dell’utente finale. La ricerca ha evidenziato in particolare dati e trend relativi alla spesa farmaceutica, con un focus sulla contraffazione dei farmaci e sull’impatto dell’attuale situazione di emergenza epidemiologica sull’economia sanitaria in Italia e all’estero, ma anche le tante opportunità che il settore farmaceutico può aprire , sotto il profilo degli sbocchi occupazionali e di nuove figure professionali.

I NUMERI DELLA SPESA FARMACEUTICA ITALIANA

Analizzando la composizione della spesa farmaceutica totale italiana regione per regione, notiamo che la Lombardia presenta la spesa più elevata (specialmente nell’ultimo periodo) con un importo complessivo di 4.625 milioni di Euro, seguita da Lazio (2.865 milioni di euro) e Campania (2.856 milioni di euro). Secondo l’andamento registrato nel periodo gennaio-ottobre del 2019, rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente e che si riferiscono alla spesa spesa farmaceutica netta convenzionata, la regione che ha aumentato maggiormente la spesa è stata l’Emilia-Romagna (+2,5%), mentre spetta all’Abruzzo il primato per la diminuzione percentuale più marcata (-7,3%). 

Spesa farmaceutica (Gennaio-Ottobre 2019/2018)

Regione       
  Spesa netta 
Gen-Ott 18 (€)
Spesa netta 
Gen-Ott 19(€)
Var %
LOMBARDIA  1.122.161.338  1.147.568.500  +2,3%
LAZIO  698.644.829  700.288.011  +0,2%
CAMPANIA  661.627.272  658.527.339  -0,5%
SICILIA  523.944.612  530.067.826  +1,2%
PUGLIA  473.510.903  469.326.680  -0,9%
PIEMONTE  462.652.632  459.335.050  -0,7%
VENETO  422.135.426  415.031.535  -1,7%
E. ROMAGNA  388.650.521  398.338.714  +2,5%
TOSCANA  368.995.172  362.297.715  -1,8%
CALABRIA  236.272.020  237.666.503  +0,6%
SARDEGNA  200.512.817  194.276.247  -3,1%
MARCHE  179.736.275  176.727.256  -1,7%
LIGURIA  162.459.008  160.548.363  -1,2%
ABRUZZO  174.627.689  161.940.220  -7,3%
FRIULI V.G.  135.303.950  133.645.804  -1,2%
UMBRIA  103.049.723  102.940.885  -0.1%
BASILICATA  63.885.514  64.542.223  +1%
P.A. TRENTO  50.018.595  49.991.119  -0,1%
P.A. BOLZANO  37.517.277  36.680.099  -2,2%
MOLISE  33.509.552  33.677.194  +0,5%
VALLE D’AOSTA  11.071.099  11.090.328  +0,2%
ITALIA  6.510.286.226  6.504.507.611  -0,1%

COMPARTO STRATEGICO PER L’ECONOMIA NAZIONALE CON l’ITALIA PRIMO PRODUTTORE UE

A livello nazionale e sul piano Europeo, l’Italia si posiziona come primo produttore farmacéutico dell’UE. Nel paese la spesa farmaceutica totale procapite è inferiore del 27% alla media dei Big europei e considerando anche la componente privata, la spesa italiana resta inferiore a quella degli altri paesi (-12%) con prezzi dei farmaci più bassi del 15-20% rispetto alla media europea;

I dati che emergono dalla nostra ricerca a livello europeo, è che la spesa farmaceutica pubblica pro capite italiana è inferiore a quella di Germania, e Francia. È superiore a Spagna e Regno Unito, ma nel primo caso non è ricompresa la spesa ospedaliera, i farmaci non rimborsabili e l’automedicazione (in pratica sono compresi solo gli acquisti in farmacia, che per confronto in Italia pesano meno del 30% sulla spesa totale); nel secondo caso non viene considerata la spesa per automedicazione e l’IVA.

Totale popolazione Big Europei

Fonte: Dati Eurostat

Totale popolazione dei BIG Europei Popolazione / milioni di abitanti
Germania 83.019.213
Francia 67.012.883
UK 66.647.112
Italia 60.359.546
Spagna 46.937.060

Tabella 9. Spesa farmaceutica pubblica procapite totale. Anno 2017 (stime su spesa convenzionata e per acquisti diretti)

Fonte: Elaborazioni Farmindustria su dati AIFA, IQVIA, Eurostat, EFPIA

Spesa farmaceutica pubblica procapite totale.
Anno 2017 (stime su spesa convenzionata e per acquisti diretti)
Germania 527
Francia 447
Spagna 348
UK 330
Italia 290
Media Big Europei 400

HA CREATO PIU’ OCCUPAZIONE NEGLI ULTIMI 2 ANNI E APRIRA’ 100 NUOVE PROFESSIONI 

Negli ultimi due anni il settore farmaceutico è quello che ha aumentato maggiormente l’occupazione. I numeri sono destinati a salire in quanto si nei prossimi che nei prossimi 10 anni si renderanno necessarie 100 nuove professioni con funzioni, tra gli altri, di medical liason e medical advice, personalizzazione delle terapie, esperti in farmacoeconomia, farmacogenetica e farmacogenomica. Entro il 2021 le imprese del farmaco potranno assumere intorno alle 3mila persone e circa la metà dei nuovi ingressi si troverà di fronte a mansioni nuove e multidisciplinari. Oltre a competenze classiche occorreranno anche skills ingegneristiche, informatiche, legate all’area tecnologico-matematica di cybersecurity, blockchain e analisi dati (le cosiddette STEM: Science, Technology, Engineering and Mathematics). In controtendenza rispetto ad altri comparti in cui la digitalizzazione sostituisce lavoro, per il pharma market si apriranno opportunità, specialmente nelle aree innovazione, R&D, supply chain e marketing.  

CONTRAFFAZIONE: VALE 200 MILIARDI DI DOLLARI L’ANNO E CRESCERA’ CON IL COVID-19

La situazione di sconvolgimento sociale e sanitaria che viviamo ha messo in luce anche il fenomeno della contraffazione dei farmaci, in piena espansione ovunque, dovuto da una parte alla crescita dell’e-commerce e dall’altra alle conseguenze da COVID-19. Si prevede, infatti, un sensibile aumento del commercio illegale di medicinali contraffatti e di frodi/speculazioni legate all’enorme richiesta a livello mondiale di Dispositivi di Protezione Individuale (DPI). La contraffazione dei prodotti sanitari  sottrae al mercato legale  circa 200 miliardi di dollari all’anno, colpendo soprattutto i Paesi in via di sviluppo e causando circa 160.000 vittime l’anno. In Italia l’incidenza dei medicinali contraffatti è inferiore rispetto ad altri Paesi UE (meno dello 0,1% del totale), grazie anche ai sistemi di tracciabilità e alle misure in atto di prevenzione e contrasto alla diffusione di farmaci dannosi.  

SPESA GLOBALE A QUOTA 1.5 TRILIONI DI DOLLARI E INVESTIMENTI IN CLOUD COMPUTING E AI

A livello globale si prevede che la spesa farmaceutica aumenterà nei prossimi quattro anni del 2-5% annuo superando $ 1,5 trilioni di dollari nel 2024. Anche a causa dello scenario aperto dall’emergenza da  COVID-19, l’Italia passerà da una spesa farmaceutica media di 34,4 mld di dollari nel periodo 2014-18 – che ha registrato una crescita del 6,3% – ad una spesa di 40-44 miliardi nel periodo 2020-2023.

Nel 2019, i pazienti nel mondo hanno speso circa 234 dollari a persona per prodotti farmaceutici. Lo sbarco sul mercato di nuovi prodotti contribuirà ad una spesa annuale media più alta in termini assoluti ma rispetto ai costi sostenuti rappresenterà un valore inferiore, a causa di una diminuzione globale dei prezzi. Quasi i due terzi dei nuovi prodotti nei prossimi cinque anni saranno caratterizzati da “specialità innovative”, che aumenteranno del  61% rispetto agli ultimi cinque anni, arrivando a toccare una quota di spesa specifica vicina al 50% entro il 2023 nella maggior parte dei mercati sviluppati. La più grande area terapeutica per spesa pro capite e nuovi prodotti continuerà ad essere quella oncologica. Questo trend darà spazio a maggiori investimenti tecnologici, come il cloud computing, intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico, considerati tra gli strumenti più importanti da esplorare per migliorare la produttività. Si prevede che le “spese speciali” per i farmaci cosiddetti “innovativi” rappresenteranno il 40% della spesa globale nel 2024 e il 52% nei mercati maggiormente sviluppati.

“Dalla ricerca emerge una situazione di parità di conseguenze negative e positive in relazione all’attuale crisi economico – sanitaria portata dal COVID 19, che da una parte sta conducendo ad un aumento della spesa farmaceutica, per contrastare l’avanzata del virus, specialmente in vista della produzione di nuovi farmaci o della repentina commercializzazione di quelli ancora in fase di sperimentazione, non escludendo la cospicua presenza di farmaci contraffatti sia a livello nazionale che internazionale” 

commenta Valerio Mancini, direttore del Research Center di Rome Business School

D’altra parte la crisi sta però aprendo le porte ad un passo avanti della tecnologia senza precedenti e all’inserimento sul mercato del lavoro di nuove tipologie d’impiego multidisciplinari, legate in particolar modo all’innovazione e alla digitalizzazione Per dare un contributo in questa direzione, la Rome Business School è in prima linea nell’offrire una formazione all’avanguardia sui temi della digitalizzazione del lavoro e dello studio di nuove mansioni specialmente legate all’area dell’e-health, caratterizzando tutti i suoi Master per la presenza di moduli dedicati a soft skills e competenze digitali innovative, in modo da  far comprendere ai nostri studenti il ruolo di manager/ imprenditore moderno, aperto alle sfide di attuali e future” 

Il Rome Business School Research Center nasce con l’obiettivo di contribuire all’ampliamento delle conoscenze dell’Istituto di formazione manageriale della capitale approfondendo in particolare questioni e problematiche correlate al territorio italiano e alla città di Roma ma sempre in confronto con il panorama internazionale, in linea con la visione della Business School.  L’obbiettivo di Rome Business School è infatti quello di formare imprenditori, professionisti e manager in grado di esprimere i più alti standard etici nel business e nella vita ma a partire da un’intuizione fondamentale: sviluppare competenze di eccellenza specificamente focalizzate per operare in un contesto internazionale e quindi con maggiori chance occupazionali e di successo.