L’autocontrollo può limitare le esperienze emotive. Uno dei motivi per cui sembrerebbe che le persone ad alto autocontrollo resistano alle tentazioni è che provano desideri meno allettanti. Ma ciò potrebbe anche significare che queste persone hanno esperienze emotive meno intense; cioè rispondono alle situazioni in modi più neutrali.
Ad esempio, un alto autocontrollo potrebbe impedire ai dipendenti di un’azienda o di un business di godere appieno dei propri risultati di carriera positivi, quali promozioni, aumenti e valutazioni eccezionali delle prestazioni. Ad esempio, un CEO di grande successo che ha dovuto fare molti sacrifici nella sua vita per aprirsi la strada fino ai vertici, invecchiando e riflettendo sulla sua vita, potrebbe sentire di aver perso molti piaceri, o non goduto di alcuni momenti importanti.
Un grande autocontrollo può comportare un aumento del carico di lavoro. Le persone tendono ad affidarsi ad altri con un alto autocontrollo. Ad esempio, un dipendente che è molto bravo a esercitare l’autocontrollo potrebbe trovarsi sovraccarico delle richieste dei suoi colleghi ed assumersi innumerevoli compiti e responsabilità, poiché tutti sanno che riuscirà a soddisfare in modo affidabile tutte le richieste.
L’autocontrollo non è sempre per tutti. Per alcune persone, esercitare l’autocontrollo può sembrare alienante, come se fossero tenuti a sopprimere il loro vero io. Questo è il caso, ad esempio, delle persone molto emotive, che fanno più affidamento sui sentimenti che sulla ragione quando prendono decisioni. Questi individui sono meno soddisfatti delle decisioni quando esercitano l’autocontrollo. Ad esempio, una giovane impiegata che prende decisioni per lo più basate sui sentimenti potrebbe non essere così soddisfatta di se stessa, anche se attraverso l’autocontrollo è riuscita in un compito difficile che le ha concesso una promozione. Potrebbe sentirsi alienata da se stessa per aver messo così tanta enfasi sul lavoro a spese di altri bisogni e desideri, come passare del tempo con amici e familiari.
L’autocontrollo può portare a pregiudizi. I responsabili politici vedono spesso complessi problemi sociali come problemi principalmente di autocontrollo. Tuttavia, questa enfasi potrebbe oscurare le fonti sociali, economiche o politiche di questi problemi. Questo riflette un’ideologia che attribuisce la colpa a un errore compiuto, interamente sull’individuo e trascura l’impatto di fattori sociali più ampi. Pertanto, i principali problemi sociali si trasformano in semplici problemi di auto-cura. La stessa discriminazione può verificarsi sul lavoro quando un capo incolpa un dipendente per aver mancato una scadenza.
L’autocontrollo è una tattica importante per raggiungere i propri obiettivi. Tuttavia, invece di considerarlo come l’unico determinante fattore della felicità e del successo, dobbiamo vederlo in un più ampio contesto ed in modo più olistico. Oltre a esercitare l’autocontrollo, è anche importante accettare le nostre debolezze e limitazioni.
Gli psicologi chiamano questa “auto-compassione“. L’auto-compassione non porta alla pigrizia e all’abbandono. Al contrario, aiuta le persone a migliorarsi conoscendosi meglio e stabilendo obiettivi più realistici.
Pertanto, anziché essere sempre severi con noi stessi e spingere i nostri limiti, a volte essere gentili con noi stessi potrebbe essere un modo migliore per raggiungere gli obiettivi in modo auto-congruente!!