In un mondo di rapidi cambiamenti, in cui si reinventano di continuo i modi di condividere e comunicare, le piccole imprese e le grandi multinazionali hanno un obiettivo comune: restare sulla cresta dell’onda.
Nel 2006, quando Facebook ha dato accesso a chiunque detenesse un indirizzo email valido e avesse almeno 13 anni, Myspace era un social network leader con 100 milioni di utenti. Appena due anni dopo, Facebook ha ottenuto risultati più importanti su Alexa, dopo aver acquisito i primi 100 milioni di utenti; il resto è storia.
Nel 2016, Myspace è diventato quasi irrilevante tra i social media.
Nel 2016, Snapchat, nato appena quattro prima, ha superato Twitter in termini di uso quotidiano, con 150 milioni persone che presumibilmente lo utilizzano ogni giorno.
Nel 2016, Pokémon Go, un gioco geo localizzato di realtà aumentata, ha avuto più di 500 milioni di download, ha acquisito un’integrazione con Apple Watch e ha incoraggiato molte campagne creative attraverso vari marchi nel tentativo di cavalcare l’onda.
Nel 2016, AI, i chatterbot, il riconoscimento vocale, AR e VR stanno cambiando i modi di interagire con i contenuti e di utilizzarli.
Nel 2016, le ricerche tramite dispositivi mobili hanno clamorosamente preso il sopravvento su quelle tramite computer attraverso Google, alla fine rendendo la progettazione “mobile first” non solo una tendenza, ma un must. La ricerca vocale sta cambiando impercettibilmente il SEO, che molte aziende leader ora insistono nel chiamare Ottimizzazione dell’Esperienza di Ricerca, dal momento che la vecchia Search Engine Optimization si è anch’essa trasformata.
Che cosa accadrà nel 2017? Non ne ho idea. Ma c’è un modo per restare comunque sulla cresta dell’onda. E dovrebbe costituire la strategia dei contenuti per il futuro dei social media.
Si dovrebbero tenere a mente quattro importanti regole o, se si preferisce, quattro aspetti per i buoni contenuti. Seguendo queste semplici linee guida, non ci sarà nemmeno la necessità di scoprire quale sarà la prossima grande novità per fare buoni contenuti e per diffonderli attraverso i migliori canali.
CLUE, acronimo dei termini inglesi per Contesto (Context), Lingua (Lingua), Centralità dell’utente (User-centred) e Partecipazione (Engaging), è il termine che ho usato per quanto riportato di seguito.
Il contesto è l’aspetto che comprende la descrizione relativa ai contenuti, agli utilizzatori dei contenuti e ai momenti, luoghi e modi in cui fruiscono e interagiscono con i contenuti.
Alcune delle principali domande da porsi sono:
Non dimenticare mai il contesto. È il primo e, in un certo senso, l’aspetto più importante nella lista. Prende in considerazione il momento e il luogo più adatto per creare e utilizzare il contenuto, così come l’argomento e lo scopo.
Nell’arena dei social media, si può intuire che gli utenti di Pinterest non sono interessati ai contenuto che si possono trovare su Snapchat o LinkedIn. Indipendentemente dal fatto che si discuta dei social media esistenti o di quelli futuri, non bisogna dimenticare il contesto.
L’aspetto della lingua non si riferisce semplicemente a un idioma come ad esempio l’inglese, l’italiano o il norvegese. O almeno non soltanto a questi tipi di lingue. In un certo senso la lingua può essere anche un qualunque altro mezzo di comunicazione. Non si comunica attraverso differenti immagini, filmati, tecnologie in 3D, audio, testi scritti, ecc.?
È rilevante anche lo stile complessivo del contenuto. Un contenuto deve essere adattato agli utilizzatori, sia che si tratti di testi scritti, di filmati o anche di VR.
Lenti divertenti, gatti che esplodono o giochi ridicoli di parole possono funzionare abbastanza bene su Snapchat. Spero non ci sia bisogno di accennare che su LinkedIn non avrebbero significato. Per quanto riguarda i Social Media del Futuro, vedremo.
L’aspetto della centralità dell’utente rispetto ai contenuti potrebbe essere compreso anche nel Contesto, ma è comunque tanto importante da richiedere una menzione separata. Riguarda esclusivamente gli utenti, sia che si desideri informarli, ispirarli, convertirli … Di conseguenza, è necessario fornire contenuti rilevanti e centrati sugli utenti, in caso contrario, semplicemente essi non saranno interessati. E perché dovrebbero? Bisogna prendere in considerazione sia i motivi per cui il contenuto è importante per i suoi fruitori o per il pubblico cui è destinato, sia il modo in cui è possibile adattarlo.
Bisognerebbe cercare di creare contenuti che coinvolgono, attirano, entusiasmano e stabiliscono una connessione significativa con gli utilizzatori. Il modo per farlo è indicato nei primi tre aspetti discussi in precedenza, ma è importante non trascurare l’argomento. Non si tratta di un compito facile, ma, d’altra parte, i contenuti rilevanti e partecipati sono gratificanti a molti livelli, quindi è importante tentare ed è fantastico se si ha successo.
I modi in che cui comunichiamo e le tecnologie che ci permettono di farlo cambiano in ogni istante – sia che si tratti di social media, VR, AI, sia di altre tendenze in itinere di cui non siamo ancora consapevoli. I social media nascono e muoiono e ciò che è all’apice oggi potrebbe diventare completamente obsoleto domani.
Tuttavia, alcune cose rimangono le stesse, è importante, perciò, andare con l’immaginazione oltre gli strumenti che si utilizzano e riflettere di più sui principi essenziali della buona comunicazione e dei contenuti pertinenti.
In altre parole, non bisogna dimenticare l’importanza dei suggerimenti contenuti nel CLUE.
Milos Belcevic
Master in Marketing and Communication