Da un po’ di tempo a questa parte Snapchat è sulla bocca di tutti i marketer, che ne cantano le lodi e le possibilità nel business. Il social, nato per creare contenuti flash in grado di autodistruggersi nell’arco di pochi secondi, negli ultimi tempi è cresciuto tantissimo, tanto da attirare l’attenzione di molte aziende. Nel 2013 in molti diedero del matto a Even Spiegel, Ceo di Snapchat, per aver rifiutato 3 miliardi di dollari da Facebook. Ora le cose sono cambiate.
In primis, perché ha numeri interessanti, molto interessanti. Guardiamo all’Italia: secondo una ricerca condotta dall’IED, sono soprattutto i giovanissimi a usare Snapchat: il 42% circa degli utenti ha meno di 18 anni, il 31% tra i 18 e i 24 anni. Il 48% della fascia fino ai 24 anni usa questo social tutti i giorni: e se il 50% circa sceglie la chat privata per scambiare i messaggi con i propri contatti, il 42% preferisce la funzione “Storie”, grazie alla quale si può creare una storia salvando nel rullino gli snap più importanti.
A differenza di quanto si pensasse fino a non molto tempo fa, Snapchat è un social che ha ottime potenzialità per il business, soprattutto se il target della propria azienda è lo stesso di Snapchat: Millenials e Generazione X.
Innanzitutto, il fatto che i contenuti si autodistruggano dopo pochi secondi può innestare negli utenti il meccanismo psicologico chiamato Fear of Missing Out, cioè la paura di perdere qualcosa di prezioso. Le aziende possono sfruttare questo meccanismo per proporre promozioni, coupon e offerte limitate nel tempo: questo fa sì che l’utente, per evitare di perdere un’offerta ghiotta, tenderanno a visitare spesso il profilo dell’azienda.
La funzione “Storie”, poi, permette di utilizzare la metodologia dello storytelling per coinvolgere emotivamente le persone e creare engagement: pensiamo per esempio al racconto di un evento, della nascita di un prodotto o di un servizio.
Su Snapchat, inoltre, le aziende possono regalare ai propri fan le anteprime di nuovi prodotti, su eventi e su iniziative speciali, magari abbinando un regalo o un buono sconto.
Se a tutto questo aggiungiamo che Snapchat è il primo social ad aver introdotto il formato video 3V, ideale per gli smartphone, siamo in grado di capire la crescita di questo social.
Insomma, Snapchat può tranquillamente far parte del marketing mix aziendale, a patto di definire bene strategia, target e obiettivi.
Di recente, Snapchat ha aggiunto la funzione “Ricordi”, una sorta di archivio dove conservare gli snap che non si vuole perdere, con tanto di motore di ricerca interno. A differenza della funzione “Storie”, l’archiviazione non dura solo 24 ore, ma è permanente. Questa nuova funzione rischia di cambiare la natura del social e, di conseguenza, rischia di renderla in qualche modo simile a quella degli altri social. Vedremo le conseguenze di questa scelta sul social e l’eventuale utilizzo nel business. Che questo social stia attirando attenzione, comunque, è testimoniato anche dall’introduzione da parte di Instagram (di proprietà di Facebook) di una funzionalità “Stories” del tutto simile a quella di Snapchat.