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Rome Business School celebra il suo 5° incontro annuale con il Corporate Advisory Board

Rome Business School riunisce 130 Manager per analizzare l’impatto economico della geopolitica
Rome Business School  Corporate Advisory Board
  • Focus su quattro direttrici strategiche: collaborazione uomo-IA, esperienza phygital, talent fluidity & retention 4.0, e quantum-ready mindset.
  • Evidenziate 10 criticità trasversali comuni ai settori, tra cui sicurezza informatica, gap di competenze digitali, gestione etica dei dati e greenwashing.
  • Le nuove parole chiave per la crescita di talenti e aziende: digital proficiency, prompt engineering, customer engagement, sostenibilità.
  • Antonio Polito, keynote speaker dell’evento: “Come ha detto Papa Francesco, non stiamo vivendo un’epoca di cambiamento, ma un cambiamento d’epoca. Fare impresa è sempre più complesso, l’unica possibilità per essere all’altezza è l’innovazione, che è inseparabile dalla formazione. Senza capitale umano formato e aggiornato, non si compete nei mercati globali. E senza competizione, non c’è né crescita, né benessere, né democrazia”.

Rome Business School celebra il suo 5° incontro annuale con 130 tra CEO e Manager, per discutere di geopolitica e analizzare i principali trend individuati da aziende leader in Italia e nel mondo, tra cui Meta, Fendi, Porsche, KPMG.

Il Corporate Advisory Board è un organo consultivo di RBS che conta 130 membri divisi in 7 area di conoscenza. Quest’anno ha integrato anche Terzo Settore e Forbes Under 30, con l’obiettivo di trovare un modello collaborativo tra Accademia e Aziende per lo sviluppo del talento, e una nuova generazione di leader responsabili e innovatori.

Il CAB è infatti un ecosistema attivo e in continua espansione, con una rappresentanza che include 57,4% executive, 25,6% CEO e oltre il 70% da realtà internazionali. Nel 2025 sono 31 le aziende entrate a farne parte, tra cui: Sony, Mastercard, Johnson & Johnson, Medici Senza Frontiere.

Ospite e keynote speaker dell’evento, Antonio Polito, editorialista del Corriere della Sera,
Come ha detto Papa Francesco, non stiamo vivendo un’epoca di cambiamento, ma un cambiamento d’epoca. La fase storica iniziata con la fine della Seconda guerra mondiale, quella che ha definito l’Occidente come lo conosciamo, è arrivata al termine. Tutti i parametri di quel mondo – le organizzazioni del governo globale, le certezze economiche, gli equilibri politici – stanno uscendo di scena. In questa formidabile accelerazione della storia, fare impresa sarà sempre più complesso. L’unica possibilità per essere all’altezza è l’innovazione: non solo tecnologica, ma anche nei metodi di lavoro, nei modelli organizzativi, nella cultura aziendale. E l’innovazione è inseparabile dalla formazione: scolastica, post-scolastica, aziendale. Un vero lifelong learning. Senza capitale umano formato e aggiornato, non si compete nei mercati globali. E senza competizione, non c’è né crescita, né benessere, né democrazia.

 

Conclusioni dei 7 CAB Workshop: i trend del futuro

Durante l’incontro sono stati presentati i risultati dei sette workshop tematici svoltisi nel 2025, durante i quali si è discusso delle trasformazioni in atto nel panorama economico e formativo, con particolare attenzione a tre direttrici strategiche.

  1. Phygital Experience: la nuova frontiera dell’engagement umano-digitale
    L’esperienza phygital è intesa come la fusione fluida tra dimensione fisica e digitale nell’interazione tra persone, brand e ambienti. Lungi dall’essere una semplice tendenza, il phygital si afferma oggi come una leva strategica di differenziazione e valore, che impone a manager e imprese di ripensare l’intero customer journey in chiave multisensoriale, reattiva e coerente su tutti i canali. Dalla realtà aumentata nei punti vendita alimentari ai virtual showroom nel mondo fashion, fino alle app immersive per il turismo e alle gallerie d’arte digitali, ogni settore è chiamato a costruire esperienze coinvolgenti che superano i confini tradizionali. Questo nuovo paradigma richiede competenze che combinano tecnologia, design dell’esperienza e narrazione, con un’attenzione sempre più marcata alla centralità dell’utente, alla personalizzazione del contenuto e alla coerenza emozionale del brand. Come discusso durante i workshop, “il valore non risiede più solo nel prodotto o nel servizio, ma nella capacità dell’azienda di generare esperienze memorabili, integrando empatia umana e precisione digitale”.
  2. Talent Fluidity & Retention 4.0: il talento flessibile
    Nel contesto attuale, in rapido mutamento e segnato da crescenti esigenze di flessibilità e innovazione, i professionisti non cercano più ruoli rigidi e percorsi predefiniti. Il talento oggi è liquido, ibrido, autodiretto, e le organizzazioni sono chiamate a trasformarsi in ecosistemi dinamici, capaci di valorizzare competenze trasversali e fornire percorsi personalizzati di evoluzione professionale. La retention non può più fondarsi esclusivamente su retribuzioni e benefit, ma deve diventare un processo attivo di empowerment e riconoscimento del contributo unico di ciascun collaboratore. Dall’adozione di piattaforme di mobilità interna basate su skill, fino ai programmi di job rotation e ai microlearning personalizzati, le imprese più evolute stanno già costruendo strategie flessibili e inclusive. In questa prospettiva, la formazione diventa uno strumento chiave per coltivare engagement, purpose e adattabilità.
  3. Quantum-ready mindset: leadership nell’era dell’incertezza
    Tra le sfide più complesse emerse durante il CAB Day 2025, si è discusso della necessità di sviluppare una mentalità organizzativa pronta a gestire scenari non lineari e ad alta complessità. In un contesto dominato da cambiamenti rapidi, tecnologie emergenti e variabili geopolitiche, i leader del futuro dovranno essere in grado di simulare, anticipare e adattarsi a realtà in continua trasformazione. Bisogna abbracciare un mindset capace di leggere segnali deboli, modellare scenari alternativi e orchestrare risposte agili e resilienti. Dalla finanza al turismo, dalla supply chain alla gestione HR, il quantum-ready mindset si afferma come competenza critica per guidare organizzazioni intelligenti, flessibili e proiettate al lungo termine.
  4. Trend complementari: nuove visioni per un business più umano e integrato
    Oltre alle grandi direttrici di trasformazione, il confronto tra i membri del CAB ha fatto emergere un ecosistema più ampio di tendenze. In primo piano la leadership intergenerazionale, che richiede la capacità di armonizzare diversi linguaggi, aspettative e motivazioni, promuovendo stili di guida flessibili ed empatici. Si è poi discusso dell’importanza della finanza sostenibile, in cui l’integrazione dei criteri ESG non è solo un vincolo normativo, ma una leva strategica per attrarre investitori e costruire fiducia.

Grande attenzione è stata dedicata anche alla personalizzazione guidata dai dati: attraverso l’analisi predittiva, le aziende possono offrire esperienze su misura e aumentare il valore relazionale con i clienti. A questo si collega il ruolo del design UX, considerato sempre più un motore di crescita, innovazione e fidelizzazione. In settori ad alto impatto emozionale come turismo, arte e cultura, il design esperienziale si impone come chiave per generare engagement e memorabilità.

Infine, si affaccia una nuova frontiera del marketing digitale: lo shoppable content, ovvero contenuti interattivi che uniscono narrazione e conversione, rendendo l’esperienza di acquisto immediata e immersiva.

Criticità trasversali e parole chiave per il futuro della formazione manageriale

Accanto ai trend di trasformazione, il CAB Day 2025 ha messo in luce dieci criticità trasversali che accomunano tutti i settori. Temi come la sicurezza informatica, il gap di competenze digitali, la gestione etica dei dati, il rischio di greenwashing e la difficoltà nell’integrare fisico e digitale impongono un nuovo approccio strategico nella progettazione dei programmi formativi. I workshop hanno inoltre evidenziato la necessità di un rinnovamento del ruolo manageriale, oggi chiamato a evolversi verso modelli di leadership più agili e innovativi, capaci di bilanciare automazione e human touch in un contesto sempre più complesso.

A partire da queste riflessioni, sono emersi anche due insiemi di parole chiave, che guideranno lo sviluppo futuro dei contenuti formativi: da un lato, le competenze necessarie per far crescere il talento: digital proficiency, soft skills, e prompt engineering; e dall’altro, i driver per lo sviluppo aziendale: automazione, customer engagement e sostenibilità strategica.

Il CAB: alleanza strategica per innovare la formazione e creare impatto concreto

Il CAB è il ponte diretto tra mercato e formazione: il suo impatto si misura in risultati tangibili: 53 Master rivisti, 360 ore di formazione pratica erogate in 30 Business Practice Labs con aziende come Expedia, Nestlé e NTT Data, 14 docenze aziendali, 5 company visit, 2 company meeting con Tesla e Unilever, e 20 sessioni di benvenuto ispirazionali con brand tra cui Toyota, Amazon e Bvlgari.

Nel solo periodo 2021–2024, le iniziative attivate dal CAB sono cresciute del +169%, passando da 72 a 194. Le nuove aree introdotte nel 2025, Future Makers e Not for Profit. Grazie a questa rete strategica, oltre 2.900 studenti di più di 150 nazionalità accedono ogni anno a un’offerta educativa aggiornata, rilevante e profondamente connessa al mondo reale, migliorando il proprio percorso formativo e le prospettive di carriera in un contesto globale.