In un mondo sempre più incerto e complesso, la capacità di adattarsi, reinventarsi e guidare con empatia è diventata essenziale. È proprio su questi temi che Claire-Marie Boggiano, Chartered Engineer e fondatrice di Lurig Ltd, ha costruito una carriera straordinaria e una sessione coinvolgente presso la Rome Business School.
Claire-Marie ha iniziato la sua carriera nei servizi finanziari, ma ha presto intrapreso un percorso imprenditoriale fondando Lurig Ltd, una società di consulenza specializzata in cambiamento organizzativo e sviluppo della leadership. Con oltre 20 anni di esperienza, ha collaborato con giganti come Rolls-Royce, AstraZeneca e BASF, oltre a enti pubblici come il NHS e la Greater Manchester Combined Authority.
Durante la sessione, Claire-Marie ha illustrato la realtà del percorso professionale moderno, definendola una “Squiggly Career” — un cammino non lineare e tortuoso, in netta contrapposizione all’idea tradizionale di una progressione semplice e in costante ascesa. Questo viaggio è fatto di transizioni, esplorazioni e reinvenzioni continue. Per aiutare i partecipanti a navigare in questa complessità, Claire-Marie ha introdotto due strumenti potenti:
Il punto d’incontro di tutte e quattro queste aree rappresenta l’Ikigai, ovvero la condizione ottimale che bilancia passione, missione, professione e vocazione, ed è un esercizio essenziale per chiunque stia affrontando una transizione di carriera in un mondo in costante mutamento.
Uno dei temi centrali della sessione è stata la resilienza, definita come quella qualità difficile da descrivere che permette ad alcune persone di essere abbattute dalla vita, ma di tornare più forti che mai, trovando un modo per risorgere dalle proprie ceneri. In sintesi, la resilienza è l’abilità e la tendenza a “rimbalzare” (bounce back) o, in una prospettiva più evolutiva, a “rimbalzare in avanti” (Bounce Forward).
Claire-Marie ha esplorato come affrontare le sfide personali e professionali non solo tornando al punto di partenza, ma progredendo. La resilienza, infatti, è un processo attivo che coinvolge diverse azioni essenziali. Queste includono sviluppare la flessibilità nella pianificazione e la capacità di resistere agli shock. È fondamentale sapersi adattare al cambiamento, perseguire il proprio obiettivo e agire proattivamente per anticipare il rischio e proteggere i punti deboli.
Per costruire questa competenza vitale, Claire-Marie ha presentato 8 Pratiche di Resilienza, che includono:
Infine, ha incoraggiato i partecipanti a un’auto-valutazione cruciale per misurare il proprio livello emotivo ed energetico, passando da uno stato di “Mi sento benissimo!” fino alla condizione di “Sono scarico/a”. La riflessione invita a praticare la cura di sé e a identificare cosa sta prosciugando le energie per poter stabilire dei confini e concentrarsi sulle attività che ricaricano.
Viviamo in un’epoca VUCA: un acronimo che descrive in modo efficace il contesto attuale, caratterizzato da Volatilità, Incertezza, Complessità e Ambiguità.
Claire-Marie ha sviscerato ciascuno di questi elementi, illustrando le sfide che comportano:
In questo contesto di “Onde del Cambiamento”, Claire-Marie ha illustrato come sia vitale affrontare questo scenario con flessibilità, visione e capacità di anticipare i rischi. Il cambiamento, ha sottolineato, è innegabilmente difficile — ma l’immobilismo è fatale. Questo richiede un approccio proattivo alla leadership e alla carriera.
Con l’allungarsi della vita e della carriera lavorativa, Claire-Marie ha evidenziato come il modello tradizionale e lineare, la Three-Stage Life, che prevedeva “Imparare, Lavorare, Andare in Pensione” (Learn-Work-Retire), non sia più sufficiente né sostenibile.
Al suo posto, ha presentato il concetto di Multi-Stage Life, in cui l’apprendimento, il lavoro e il cambiamento si intrecciano in cicli continui. Questo nuovo approccio è rappresentato da un flusso dinamico che include fasi di Educazione, Esplorazione, Transizione, Lavoro Dipendente e Lavoro Autonomo. Si tratta di una vita lavorativa intesa come un Portfolio (un mix di lavoro retribuito e non).
Per prosperare in questo ciclo costante di cambiamento, la mentalità di apprendimento deve evolvere. Non è più sufficiente imparare in modo top-down e meccanico, come nel vecchio modello. Il nuovo approccio richiede la capacità di Learn to Learn, Un-learn & Re-Learn.
Le competenze chiave da sviluppare sono quindi di natura socio-emotiva e cognitiva, essenziali per modellare e praticare la collaborazione in un mondo dove l’informazione è infinita. Tra queste spiccano il pensiero critico, l’intelligenza emotiva e la capacità di collaborare.
La sessione si è conclusa con un invito a non mollare, rassicurando i partecipanti che ‘siamo più vicini di quanto pensiamo’. Ha scelto di lasciare come spunto di riflessione due domande chiave: cosa avessero appreso durante l’incontro e, alla luce di ciò, definire il prossimo passo da compiere.