Rome Business School ha pubblicato la ricerca “Il business dello sport in Italia. Il mondiale in Qatar e le nuove frontiere tra eSports, crypto, NFT e metaverso”.
Un aspetto ha investito in maniera significativa il panorama del calcio femminile in Italia: dal 1° luglio 2022 le calciatrici sono diventate a tutti gli effetti delle professioniste e di conseguenza hanno assunto un valore di mercato, ciò consentirà in futuro agli stessi club di generare anche plusvalenze o minusvalenze nelle operazioni di calciomercato. Maggiore interesse al calcio femminile si riscontra difatti anche in tutto il mondo, tant’è che l’UEFA Champions League a partire dalla stagione 2021-2022 ha introdotto un format con cui è aumentato il numero delle partite e, con esse, i ricavi garantiti: 24 milioni di euro da poter redistribuire a favore del calcio europeo femminile, una cifra di ben quattro volte superiore rispetto a quella precedente.
Questo perché aumentando i tifosi negli stadi, investitori e sponsor sono sempre più interessati: il torneo Women’s EURO 2022 ha fatto registrare un’affluenza di ben 574mila persone, mentre la sola finale di UEFA Women’s Champions League ha totalizzato 91.648 tifosi tra spettatori presenti allo stadio e telespettatori. Le stime prevedono addirittura 328 milioni di fans del prodotto calcio femminile nel 2033 con la diretta conseguenza che i ricavi generati dovrebbero passare dagli attuali 116 milioni di euro a una cifra compresa tra i 552 e i 686 milioni, di cui circa 295 milioni solamente da parte degli sponsor: un aumento del +427,5% rispetto ai 69 milioni attuali. Quanto alle squadre che invece prendono parte alla competizione più importante del continente europeo, la UEFA ha definito un premio di 400mila euro a tutte le squadre che si qualificano alla fase a gironi. A questi si aggiungono poi i bonus legati alle performance sportive: 50mila euro per ogni vittoria e 17mila euro per ogni pareggio. Infine, vincere la Women’s Champions League garantisce un premio partita di 350.000 euro. In pratica, trionfare con un percorso netto porterebbe nelle casse del club 1,4 milioni di euro, una cifra che testimonia la crescita di interesse da parte dei broadcasting, delle piattaforme OTT e dei partner commerciali nei confronti del calcio femminile.
Il valore delle sponsorizzazioni sportive ad opera di aziende legate al settore delle cryptovalute ha superato gli 1,5 miliardi dollari nel mondo solamente nel periodo compreso tra gennaio 2021 e giugno 2022 (Bankless Times, 2022). Dalla Juventus con Bitget alla Lazio con Binance, le società di exchange hanno un ruolo sempre maggiore nella sponsorizzazione del calcio italiano: nella stagione 2021-2022 il mercato delle sponsorizzazioni crypto sulle maglie da gara della Serie A ha toccato i 335 milioni di euro. Un mercato dominato dagli sponsor commerciali (i brand come le compagnie aeree), che incidono per il 69% pari a 230 milioni di euro, e dagli sponsor tecnici (i brand di abbigliamento) con il restante 31%, che vale 105 milioni. La crescita rispetto alla stagione 2020-2021 – che aveva registrato 170 milioni – è stata del +35,3%.
Tra gli strumenti del settore crypto, gli asset digitali che stanno riscuotendo un maggior successo, ci sono i fan token, delle cryptovalute apposite grazie ai quali i club di varie discipline sportive possono interagire con i propri sostenitori. Sono 156 le organizzazioni sportive nel mondo che hanno lanciato un fan token o stretto accordi con aziende del settore e, i token più quotati sono quelli di Manchester City (€ 13,4), Paris St. Germain (€ 12,9), e Inter (€ 7,6). Il leader del settore degli sponsor dello sport rimane Crypto.com, sponsor ufficiale della 2022 FIFA World Cup 2022.
Secondo Tommaso Marazzi, tra gli autori della ricerca, “se nel marketing la chiave del successo è fidelizzare i clienti, nell’attuale panorama sportivo il segreto è ‘tokenizzare’ i fan, indurli ad acquistare i fan token in modo tale da avere diritto a partecipare attivamente alla vita del club”. Il motivo della collaborazione tra i club e le compagnie del crypto è quindi la diretta conseguenza di una tendenza che ha le sue radici – in parte – nella crisi economica prodotta dalla pandemia. “Da una parte i club hanno una forte necessità di liquidità e di risorse economiche/finanziarie, dall’altra le società del settore crypto devono trovare un modo per farsi conoscere e il mondo dello sport, in particolare il calcio, è una vetrina che garantisce spazio e visibilità su scala planetaria”, afferma Marazzi.
Infatti, sono molteplici le possibilità per aumentare i ricavi e allo stesso tempo coinvolgere di più i tifosi.
Il giro d’affari dello sport nel metaverso potrebbe quindi, nel 2028, raggiungere i 40,5 miliardi di dollari a livello globale, dagli attuali 13,6 miliardi. Dal punto di vista geografico, l’Europa è leader nel giro d’affari dello sport supportato dalla tecnologia, con il 42%, seguita a ruota dal Nord America e dal Far East, che però sarebbe l’area con la maggiore crescita da qui al 2028.
Per sollevare il Sistema Calcio mondiale, secondo Alessio Postiglione, uno degli autori della ricerca, sono “necessarie una serie di misure tese a porre in sicurezza il funzionamento dell’industria, sfruttandoed esaltando tutte le potenzialità del settore: dallo sviluppo di nuove partnership con aziende dei settori emergenti, come le cryptovalute, al tentativo di attrarre sempre nuovi capitali fino a fare del metaverso e delle nuove tecnologie, nonché del settore del gaming e degli eSports, uno dei pilastri sui quali costruire le fondamenta di una nuova struttura su cui poggiare l’industria del calcio”.
Per Valerio Mancini, “Oggi la fotografia del calcio italiano non può che essere allarmante: il sistema, complice la pandemia, è più che mai indebolito e sofferente, alla ricerca di nuove entrate ed interventi in grado di ritrovare un equilibrio economico-finanziario che manca da troppo tempo”. In tale contesto “il progetto della Superlega europea – ESL, promosso da alcuni club, tra cui Juventus, Real Madrid e Barcellona, nonostante le fortissime critiche ricevute soprattutto da parte di FIFA e UEFA, potrebbe invertire il trend negativo che vede accentrarsi sempre più ricavi e attenzioni sul monopolio economico della Premier League e far fronte alle difficoltà finanziarie che stanno affliggendo il calcio europeo”.
Nonostante ciò, il calcio continua ad essere uno degli elementi chiave in grado di avvicinare gli italiani allo sport.Per metterlo in salvo, “servono grossi investimenti nei settori giovanili e nelle infrastrutture, promuovere il tesseramento, aumentare il numero degli atleti selezionabili per le Nazionali azzurre, e attuare una riforma dei campionati per garantire la sostenibilità economico-finanziaria del calcio professionistico”, conclude Marazzi. In questa ottica, un ruolo determinante lo svolge il PNRR: il governo ha destinato 700 milioni di euro per gli impianti in comuni con più di 50 mila abitanti, e 300 milioni di euro per le palestre scolastiche. Attualmente, sono 12 gli stadi in corso di pianificazione e realizzazione sul suolo italiano per investimento complessivo di 1,9 miliardi di euro, ma con un impatto positivo pari sia a 176,8 milioni di euro come ricavi da ticketing, aumento dell’affluenza degli spettatori agli stadi (+2,7 milioni) e occupazione (+10 mila posti di lavoro).
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