Il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini l’ha ribadito con forza recentemente: l’Italia deve valorizzare le proprie risorse culturali e artistiche, se necessario anche grazie alla collaborazione di privati che vogliano “adottare” un museo, un teatro o garantire i fondi necessari per un restauro.
Eppure, si fa ancora fatica a considerare la cultura come uno dei driver fondamentali del sistema economico italiano, tanto che la vulgata a favore della tesi che “con la cultura non si mangi” è ancora ben radicata.
Al contrario, bisognerebbe riservare al nostro patrimonio culturale e artistico un posto di primo piano nell’economia del paese, tutelandolo e allo stesso tempo investendo nella promozione per attirare sempre più turisti.
Negli anni 2010 le istituzioni e le organizzazioni culturali non possono fare a meno di una strategia di web marketing e comunicazione digitale: diciamo “strategia” e non semplicemente “presenza”, perché la presenza online di per sé non è un valore.
Così come le industrie e le aziende, anche le istituzioni e le organizzazioni culturali devono avere un piano di marketing e comunicazione ben pianificato, possibilmente integrando off e online.
Definire punti di forza e debolezza attraverso una precisa analisi SWOT, identificare obiettivi a medio e lungo termine, coinvolgere il target con iniziative ed eventi cuciti su misura e scegliere il tono di voce giusto da usare sono i passi indispensabili per una strategia di marketing di successo.
Spesso musei, teatri, fondazioni possono contare su progetti di qualità, opere di grande valore, professionisti preparati e duttili. Non sempre a questi punti di forza, però, corrisponde un lavoro efficace nel digital marketing: poca conoscenza degli strumenti del web marketing, della natura e del linguaggio dei social, siti poco user-friendly o ancora peggio siti vetrina…
Se dunque da un lato le potenzialità sono notevoli, dall’altra il lavoro da fare è ancora tanto. La dimostrazione è il progetto #svegliamuseo, nato del 2013 per volontà di un gruppo di professionisti della cultura e della comunicazione per spingere i musei italiani a sfruttare al meglio gli strumenti della comunicazione digitale, fare rete e dialogare con il proprio pubblico, nonostante tutte le difficoltà (anche legate all’onnipresente burocrazia italiana).
Il team dietro al progetto #svegliamuseo ha agito sia mettendo in contatto i musei esteri più abili nel mondo digital con quelli italiani, affinché quest’ultimi capissero le dinamiche della comunicazione sul web, sia chiedendo ai musei italiani presenti online di condividere la loro esperienza con i musei e le altre istituzioni che ancora mancano all’appello.
Occorre dunque fornire agli operatori culturali gli strumenti e le conoscenze adeguate per permettere loro di dare vita a una strategia di web marketing efficace in linea con gli obiettivi prefissati.
Un progetto molto interessante è TuoMuseo, nato dalla collaborazione fra diversi protagonisti del marketing e della comunicazione italiana, fra cui Fabio Viola, uno dei massimi esperti mondiali di gamification.
L’idea alla base è rendere più accattivanti e coinvolgenti le visite museali attraverso una piattaforma con moltissime funzionalità, dalla possibilità di pianificare la visita all’interazione con la gamification, dagli analytics al marketplace digitale.
TuoMuseo ha l’ambizione di rinnovare e dare vitalità all’esperienza della visita museale, troppo spesso vissuta troppo passivamente dagli utenti.
Il progetto ha attirato l’attenzione di molti partner eccellenti, fra cui la Fondazione Cariplo, Hyperborea e With you Wedo di Tim.
Nell’era del web 2.0 e del marketing 3.0, le organizzazioni culturali, i musei, i teatri e le fondazioni non possono non avere una solida presenza online attraverso cui proporsi con credibilità e autorevolezza.
Comunicare la cultura, in un paese dove la cultura è un settore strategico, è quantomai necessario per aiutare a far ripartire una fetta importante dell’economia del paese.
Ivano Steri
Web Writer | Copywriter | Blogger