Rome Business School si conferma, per il secondo anno consecutivo, come unica Business School italiana inserita nel World University Rankings di Times Higher Education. La riconferma nel ranking come reporter dimostra il costante impegno alla trasparenza nella condivisione di dati e informazioni utili allo studio delle principali tendenze nel ramo dell’higher education nel mondo.
Sono stati infatti 2091 gli istituti analizzati dal WUR in questa edizione sotto diversi 18 indicatori, distribuiti in cinque aree di investigazione: insegnamento, ricerca, ambiente internazionale e settore industriale, quest’ultimo riferendosi alla capacità di trasferire conoscenze e innovazione verso imprese e istituzioni. Nell’edizione 2026, Rome Business School è stata riconfermata con lo status di reporter dopo aver partecipato a un processo di valutazione rigoroso e trasparente, fornendo dati e analisi utili a costruire un quadro globale affidabile e comparabile.
Tra gli elementi che hanno contribuito al riconoscimento, spiccano i risultati legati all’insegnamento. Rome Business School presenta un rapporto studenti/docenti di 10 a 1, un dato che si traduce in un’esperienza formativa più personalizzata e in un supporto diretto al percorso di crescita degli studenti. A rafforzare questo approccio, una faculty composta da oltre 252 docenti, di cui il 34% internazionali, proveniente da paesi quali Francia, Canada, Germania, Stati Uniti, apportando in aula così competenze accademiche e professionali diversificate.
L’internazionalità spicca non solo tra i docenti, ma nel corpo studentesco: il 65% degli studenti proviene dall’estero, sono 136 i paesi rappresentati. Questa varietà culturale favorisce un ambiente di confronto e scambio quotidiano di esperienze, prospettive e background. Non solo, 11 esperienze di studio offerte in differenti destinazioni tra cui Cina, Doha, Lagos, Londra, Silicon Valley, Parigi, Porto, Barcellona permettono ai partecipanti di studiare approcci metodologici diversi e studiare casi di business nelle sedi straniere di aziende quali Meta, Dior, Microsoft, Accenture.
“La conferma per il secondo anno consecutivo riflette l’impegno della nostra comunità accademica e la volontà di aprirci sempre più al mondo, con l’obiettivo di creare per i nostri studenti vere opportunità di crescita, confronto e impatto sul loro futuro.“ – dichiara Antonio Ragusa, Dean di Rome Business School.
Accanto alla dimensione didattica, un peso centrale nella valutazione è dato all’attività svolta dal Centro di Ricerca Divulgativo. 14 i report annuali prodotti, analisi approfondite su temi caldi e sfide future, volti a stimolare il dibattito su temi strategici per il futuro. Tra le ricerche condotte figurano analisi sul fenomeno dei delisting in Europa, sui trend salariali e di carriera, sulla transizione energetica in Italia e in Europa, oltre a studi dedicati al turismo, alle smart cities o sull’intelligenza artificiale.
“Con il Centro di Ricerca lavoriamo affinché la ricerca non resti confinata in ambito accademico, ma fruibile a media e pubblico, osservatori capaci di stimolare riflessioni e orientare decisioni consapevoli.” – aggiunge Valerio Mancini, Direttore del Centro di Ricerca Divulgativo di Rome Business School.
Nel 2025 ad oggi sono 9 i riconoscimenti internazionali ottenuti, tra Ranking e Rating, tra questi: QS World University Ranking, Positive Impact e l’Interdisciplinary Science Ranking. Un insieme di attestazioni che confermano la Business School tra i principali punti di riferimento per la formazione manageriale in Italia e nel mondo.